domenica 11 settembre 2011

Mike Piazza, l'11 Settembre e io.



Due anni fa, più precisamente il 18 Settembre 2008, ho incontrato Mike Piazza, uno che ha giocato 12 All Star Games e futuro Hall-of-famer a Novara. Ero nella strada tra il campo di basbeall "Provini" e lo stadio Piola. Pensavo che se sommassimo gli stipendi e le vittorie di tutti i giocatori del Novara Calcio degli ultimi quarant'anni, non faremmo le vittorie e gli stipendi di Piazza.
Uno che ha sposato una Playmate (Miss Ottobre 1995), uno da 20 milioni di dollari a stagione.



Era in occasione dei Mondiali Amatoriali di Baseball (i Mondiali che si giocano senza i professionisti della Major League e del campionato giapponese). Mike Piazza è orgoglioso delle sue origini italiane, e dopo aver rapresentato l'Italia nei mondiali professionistici del 2006, ha deciso di fare da batting coach per la nazionale. Un po' come se Michael Jordan facesse il vice di Pianigiani. Fatto sta che, di fronte a meno di mille perosne, l'Italia batté il Giappone 6-4. Proprio nella mia città, a Novara.

Io nemmeno vidi la partita: andai prima a spiare da fuori, e poi verso l'una, a serata finita, decisi di fare una capatina. Luci spente, partita finita. Speravo di vedere Mike Piazza, e mi portavo dietro una pallina da autografare e un pennarello. Vedete, i giocatori di entrambe le squadre, dopo la partita, andavano a mangiare insieme nel ristoro del tennis club adiacente al "Provini"; il modesto campo di baseball di Novara. Esatto, un 12 volte All Star, uno che ha perisno il proprio nome su un videogioco, andava a mangiare nemmeno in un ristorante, ma nel ristoro di un tennis club. Ed erano i Mondiali di baseball.

Insomma, io ero andato lì fuori giusto per mostrare il campo ai miei amici. Incredibilmente, di tutti i momenti, di tutte le persone, in quel momento uscì Mike Piazza dal tennis club per dirigersi al pullman.
Incredulo e stordito, mi avvicinai e dissi "Mike, would you make me an autograph?" e porsi palla e pennarello. Mike, che stava parlando con un altro coach. si girò, mi disse "Yes, man" e mi fece l'autografo. Uno che ha sposato una playmate, uno che è stato testimonial negli spot dello shampoo.

Quasi esattamente sette anni prima, il 21 Settembre 2001, Mike Piazza era all'apice della carriera, e giocava nei New York Mets. Era la partita contro gli Atlanta Braves, il primo evento sportivo in assoluto a svolgersi a New York dopo gli attacchi dell'11 Settembre. I famigliari delle vittime potevano entrare gratis. Tra il pubblico c'erano poliziotti in divisa da cerimonia, ragazzi con t-shirt con la scritta NYPD, pompieri in uniforme. I giocatori stessi avevano il cappello dei dirpartimenti di polizia e dei vigili del fuoco, al posto di quelli della loro squadra. In quella partita, Mike segnò un fuoricampo. Per la prima volta dalla tragedia, la città di New York si ricordò come si sorrideva, si ricordò come provare gioia. Quella partita, quel fuoricampo fecero più di quanto potessero fare 50,000 psichiatri, quel fuoricampo aiutò lgli Stati Uniti.

Stanotte, in occasione del decimo anniversario della tragedia, si gioca NY Mets-Chicaco Cubs. Mike Piazza è stato invitato a ricevere il primo lancio inaugurale, in una cerimonia che ha unito tutti i campi degli Stati Uniti, dove sono stati invitati sopravvissuti, soccorritori, pompieri, poliziotti, soldati, etc...

IN un certo senso, con quell'autografo, con quella stretta di mano, con quelle due battute, con quella palla che custodisco in camera mia, io sono legato all'11 Settembre. Ho toccato con mano una parte di ciò che l'11 Settembre rappresenta. Ne sono fiero, ed è un ricordo che porterò sempre con me.



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