sabato 26 gennaio 2008

I Dieci Più Grandi Eroi dei Videogames

Naturalmente secondo me. Sì, lo so, mancano Mario (è un idraulico, e sai quanto possono essere temibili un gruppo di tartarughe e funghetti come avversari), Solid Snake (è un soldato, fa sempre e solo quello che gli viene ordinato dalle faccette verdi), Alucard (troppo maledetto e antieroico per essere un vero eroe), Cloud (questo a malincuore) e tanti altri, ma questa lista, che non è una classifica, è ordinata in modo da inglobare una certa totalità di generi, epoche, e tipologie di eroe.


-Sir Arthur (Ghosts 'n' Goblins) - 1985
Il più tradizionale degli Eroi, nell'incarnazione più tradizionalmente dissacrante. Erede spirituale di figure come Astolfo d'Inghilterra del Boiardo, del Keu il Gallese di Chretien de Troyes, o dello storico Farnabazo di Frigia, l'Eroe che pur serissimo, non riesce a farsi prendere sul serio dagli altri (sarà a causa dei gusti in fatto di biancheria?), riesce a sgominare un intero castello e i suoi mille pericoli fino al diavolo che sembra sempre che possa avere la meglio, ma Arthur alla fine riesce a sconfiggere e a sopravvivere a tutto e tutti, e riabbracciare così l'adorata principessa. Il tutto con un'armatura pronta a rompersi in ogni momento.
Note di Merito: Precisione, Riflessi e Boxer.



-Sir Daniel Fortesque (MediEvil) - 1998
Dai menestrelli decantato per cento anni come il salvatore di Gallowmere dalla minaccia dell'esercito del malvagio stregone Zarok, in realtà il Nostro cadde in battaglia subito alla prima scarica di frecce, e fu il suo timido arciere Tim l'Astuto a ferire Zarok. Sir Dan non fece nemmeno in tempo a sguainare la spada. Lo stregone torna a fare capolino sulla terra di Gallowmere con un esercito ancora più grande, e stavolta fa pure risorgere le anime dannate. Fra queste, però, c'è anche Daniel: ansioso di riscatto, di vestire di autentico onore il proprio nome, e di far smettere agli spiriti degli altri Eroi (quelli veri) di sfotterlo, sir Dan esce dalla tomba deciso a sconfiggere Zarok. E, dal momento che non ha ancora una spada, ed egli stesso si è decomposto in uno scheletro, si stacca il braccio e comincia a brandirlo minacciosamente...
Note di Merito: Ardore, Agilità, Empatia, Supporto.


-Roto (Dragon Quest III) - 1988
Roto e i suoi fedeli compagni (3, per l'esattezza) sono di certo gli Eroi più perseveranti in assoluto. Di loro sappiamo poco, eppure le loro gesta ci testimoniano come hanno inseguito lo stregone Baramos e i suoi scagnozzi per paesi, nazioni, continenti, e dimensioni (partendo dalla mitica Mu, giungendo nel Mondo di Dragon Quest). E, alla fine, quando Roto riesce a ucciderlo, non fa altro che forgiare una leggenda che durerà per millenni, e a governare quella terra la cui esistenza stessa è a lui dovuta (e la governò anche piuttosto bene), diventando il paradigma a cui ispirarsi per una miriade di personaggi eroici.
Note di Merito: Spada, Magia, Governo, Etica.



-Master Chief (Halo) - 2002
Pochi sono arroganti come Master Chief; è arrogante in tutto, ha l'armatura arrogante in un verde militare arrogante, la lucetta arrogante, guida veicoli arroganti, usa due armi arroganti alla volta, ha uno scudo arrogante, un senso arrogante dell'umorismo e persino i suoi nemici sono arroganti. I suoi compagni non sono arroganti, ma lui li comanda in maniera "che arroga". Non c'è essere nello spazio con la sua stessa arroganza nel padroneggiare le armi più diverse, nessuno ha distrutto un Halo nel modo arrogante in cui lo ha fatto lui. Nessuno ha un'arrogantissima IA come Cortana al proprio consiglio. La sua arroganza è talmente tanta che non può non essere simpatico.
Note di Merito: Armi da Fuoco, Resistenza, Comando, Arroganza.


-Gordon Freeman (Half-Life) - 1998
L'"uomo libero" che è venuto per liberarci tutti. Un Eroe per caso che riveste un ruolo che non è totalmente chiaro neppure a lui. E' stato scelto, o forse si è fatto scegliere? Non importa; conta ciò che le sue azioni hanno strettamente conseguito: l'uomo giusto al posto sbagliato può essere la minuscola fiamma che innesca l'esplosione, la goccia che fa traboccare il vaso. Gordon Freeman non è neppure troppo cosciente della portata delle sue gesta. Fa quello che fa quasi come se "ci fosse costretto", come se non fosse per sua scelta. Vabbuò... comunque una cosa è certa: la Gravity Gun se la meritano pochi.
Note di Merito: Tattica, Resistenza, Gravity Gun, "Fortuna".


-Samus Aran (Metroid) - 1986
La Cacciatrice di Taglie fa quello che vuole. Cerca Mother Brain perché lei ha voluto così. Nessuno l'ha costretta. Il suo è un lavoro, anche se ha qualcosa di personale.
Inoltre non ha la strada spianata: o se la deve spianare lei, oppure deve cercare meglio. Ha un esoscheletro forse non resistentissimo o con una grossa potenza di fuoco,ma di certo è l'unica con una manciata di visori e a potersi trasformare in palla. Samus ha le palle. La palla è sua, e quindi decide lei.
Note di Merito: Orientamento, Agilità, Visione, le Palle.


-Guybrush Threepwood (Monkey Island) - 1990
Guybrush voleva essere un pirata. E alla fine lo è diventato. Ha realizzato il Sogno Caraibico nel modo più?meno? tradizionale. Ha sgobbato il ragazzo. Scontrandosi con pirati fantasmi, insultatrici armate, segreti, bevitori incalliti, scimmie, alitosi, embargatori col parrucchino, tesori, magliette, cartografi ciechi, scimmie più stupide, naufraghi, venditori, etc... la sua arma migliore è la sua testa, la lingua e il cervello. Senza sgozzare nessuno (e concedendosi modestissime quantità di Grog), è riuscito a compiere le sue gesta con la sua spiccata intelligenza e la sua innegabile capacità oratoria. Trattiene il fiato per dieci minuti, inoltre.
Note di Merito: Empatia, Arguzia, Volontà, Apnea.


-Link (Legend of Zelda) - 1986
Un Eroe classico, classicissimo, quasi Golden Age. Le sue origini non sono sempre chiarissime, certo è che, quando appare, tutti tirano un sospiro di sollievo. Spada, scudo e tunica, è l'Eroe più puro di tutti, persino più dell'Avatar, per la sua bonaria ingenuità di chi è rimasto a casa, di chi non ha mai visto il mondo. Ma proprio questa leggerissima forma di Gumpismo (oltre alla spada) gli fornisce i mezzi per far trionfare il Bene sul Male. Troppo classico, forse? E chìssene, il classico fa sempre moda, nessuno si stuferà mai di Superman o dei film Western.
Note di merito: Spada, Scudo, Purezza e Triforza.


-Ryu Hazuki (Shenmue) - 2000
La storia di Ryo Hazuki comincia come quella di tanti altri eroucoli: gli ammazzano il padre. Un Cinese gli ammazza il padre. Ryo giura vendetta. Fosse l'ultima cosa che fa, si vendicherà, prendendo la vita del padre a quel cinese con la gonna. Ma prima di fare ciò, Ryo si prende cura di un gattino. E fa collezione di omini di Virtua Fighter. E si beve una bibita fresca.
Ma, ironia a parte, Quello che distingue Ryo da un qualsiasi artista marziale di B-Movie giapponesi, è il viaggio. Durante il suo viaggio materiale, si compie un viaggio spirituale. Incontra decine di persone, scopre molti amici. E ognuno lo arricchisce dentro. Ryo si interroga se è veramente la vendetta che cerca, o forse solo delle risposte...
Note di merito: Etica, Giubbotto in Pelle, Amicizia e Domande



-Avatar (Ultima IV) - 1985
L'Avatar è il più perfetto fra ogni eroe non solo che i videogiochi abbiano partorito, ma anche che possano partorire. Egli ha una sola missione: raggiungere la perfezione morale. Per raggiungerla, deve mettere in pratica le otto virtù dettate dall'Amore, dalla Verità e dal Coraggio: Compassione (puro Amore), Onestà (pura Verità), Valore (puro Coraggio), Giustizia (Verità e Amore), Onore (Verità e Coraggio), Sacrificio (Coraggio e Amore), Spiritualità (Coraggio, Amore e Verità) e per ultima l'Umiltà (Coraggio, Amore e Verità indipendenti), la più difficile da conseguire, opposta alla Superbia. Il cammino dell'Avatar è esteriore ed interiore, e porta al più perfetto eroe ontologicamente immaginabile. E ciò avvenne quando non esistevano nemmeno Mario, Zelda, Arthur o Roto e tutti gli altri.
Note di Merito: Amore, Verità e Coraggio.

Come al solito, sono aperto ai vostri commenti, ai vostri spunti di discussione, e alle vostre personali liste.

mercoledì 23 gennaio 2008

Heath Ledger ci lascia. 1979-2008

Heath Ledger è stato ritrovato morto ieri nel suo appartamento a NYC. Le circostanze non sono ancora state accertate, ma alcune fonti affidabili paiono escludere il suicidio (anche se in Italia Studio Aperto e TG5 hanno dato il loro verdetto). Sono state ritrovate sì delle pillole, ma dotate di regolare prescrizione.

Ci lascia uno degli attori più promettenti della sua generazione, un attore che aveva appena cominciato a mostrare i muscoli di uno smisurato talento.

In questo momento è in atto la post-produzione di The Dark Knight, e non posso immaginare quanto sia devastante questa notizia per Christopher Nolan e il suo team. E inoltre si dovrà cominciare a parlare di un sostituto per il suo personaggio (Paul Bettany? Johnny Depp? Adrian Brody? Sean Penn, a cui per primo era stata offerta la parte, ma aveva chiesto troppi soldi?). Quest'estate, penso che tutti interpreteranno le battute del Joker in un modo un po' diverso, linee che erano macabra ironia, diverranno inquietanti presagi.

Quest'estate il mondo comprenderà l'immensità del talento che ha perso; sarà una performance straordinaria, l'occasione che capita una volta nella vita ad un attore emergente.
E purtroppo anche l'ultima.


Le mie condoglianze alla famiglia (ha una figlia nata nel 2005 dalla sua ex-compagna Michelle Williams), e agli amici.

lunedì 21 gennaio 2008

"Oh, Misericordia!"


Ma si può che un programma serio come Mi Manda Raitre debba cadere nella moda del complottismo dell'Undici Settembre?

Capisco che debba acchiappare gli ascolti di chi non segue la prima puntata del Grande Fratello, ma, cribbio, non si può scendere così in basso.

Matrix di Mentana aveva almeno avuto il gusto e la decenza di affiancare ai filmati complottisti, anche una risposta video di Paolo Attivissimo.
MMR3, invece, no.

E quindi dirotto chiunque abbia un po' di curiosità, innegabile parto di quell'accozzaglia di idee paraculo (in fondo, non ci si sente più importanti a essere gli unici a sapere la verità? esiste un'apposita ndustria che si basa su questo bisogno dell'uomo), a questo blog curato proprio da Paolo Attivissimo.

Buona lettura.

venerdì 18 gennaio 2008

Angelica Figura Nuovamente


Angelica figura nuovamente
di ciel venuta a spander tua salute,
tutta la sua vertute
ha in te locata l'alto dio d'Amore.

D'entr' al tuo cor si mosse un spiritello,
escì per li occhi e vennem' a ferire,
quando guardai lo tuo viso amoroso;
e fe' il camin pe' miei si fero e snello,
che 'l core e l'alma fece via fuggire,
dormendo l'uno e l'altro, pauroso;
e quando 'l sentir giunger sì argoglioso,
e la presta percossa così forte,
temetter che la morte
in quel punt'overasse 'l su' valore.

Poi, quando l'alma fu rinvigorita,
chiamava il cor gridando: "Or se' tu morto,
ch'io non ti sento nel tu' loco stare?"
Rispose il cor, ch'avea poco di vita
(sol peregrino e senz'alcun conforto,
quasi tremando non potea parlare),
e disse: "Oi alma aiutami a levare
e rimenare al casser de la mente!"
E così insiememente
n'andaro al loco ond'e' fu pinto fòre.

[..]

Lapo Gianni scrisse questa canzone circa settecentovent'anni fa. Quindi circa ventinove generazioni di persone hanno letto questi versi.
E dopo così tanto tempo, ancor nessuno ha scritto una migliore anatomia dell'innamoramento.

martedì 15 gennaio 2008

La Coscienza di uno Zero

Nella scuola italiana si studia la letteratura italiana.
Giustissimo. Non per nulla siamo stati la più importante letteratura mondiale per quasi quattro secoli, in un arco che si può posizionare dalla prepotente ascesa dei poeti stilnovisti (fine XIII sec.), alla pubblicazione dell'Adone di Gianbattista Marino (XVIII sec). Dopodiché siamo lentamente diventati una letteratura minore, soccombendo sotto la potenza delle opere nordeuropee.

Eppure, nelle scuole italiane si fa bellamente finta di niente. E s'insegna quant'è bello La Coscienza di Zeno, di Italo Svevo.

Palle. Tutte stronzate.

La Coscienza di Zeno è mediocre quanto il personaggio che ne è protagonista. Scritto in un italiano stentatissimo ("Non ero capace di raccontarvi di un'altra storia"), narrativamente a blocchi (cinque capitoli sulle cinque sconfitte qotidiane di un uomo, e se scambiate l'ordine dei capitoli, non cambia nulla), ritmicamente elefantìaco (Guerra e Pace al confronto è una rumba).

Di sicuro vi racconteranno dell'importanza della psicanalisi nel romanzo, e di come sia la prima volta che si parli di psicanalisi nella letterature italiana.
Al di là della dubbia importanza di tale record ("E' la prima volta che parlo di psicanalisi in questo forum! Festeggiamo!"), e di come la cosa sembra dimenticare che all'epoca i romanzi stranieri venivano tradotti in italiano (eh sì, le letterature non erano più a comparti stagni da... quattrocento anni?), e di come Svevo andasse a lezioni di inglese nientemeno che da Joyce (il quale gli aveva mostrato una bozza dell'Ulysses, ma a scuola nessuno ve lo dirà mai per non rompere l'incanto), vorrei far notare come la psicanalisi sia solo una scusa per parlare del più e del meno.
"Lo psicanalista m'ha detto di scrivere, e mo scrivo". Nessun complesso, nessuna mania, niente: solo un pretesto narrativo.
Direi che Svevo aveva carpito in pieno l'essenza stessa della psicanalisi, oh sì. (ironia inside)

Inoltre, che merito c'è nel raccontare la vita di uno sfigato? Nemmeno servisse ad esemplificare una morale della vita, no, dietro alle pagine di Svevo c'è il nulla.

Mmmh... proprio Grande Lettaratura senza dubbio... pagine immortali...


Al vostro professore, rispondete: perché non leggiamo Joyce, invece?

giovedì 10 gennaio 2008

Il Paese del Calcio, di Dragon Ball e dei Pokemon


GFK Italia ha diffuso i dati di vendita del nostro paese per tutto il 2007:

TOP 10 2007
01 PES 2008 (PS2) [439.800]
02 More Brain Training (DS) [279.300]
03 Pokemon Diamante (DS) [203.000]
04 Brain Training (DS) [177.500]
05 FIFA 08 (PS2) [181.800]
06 DBZ Budokai Tenkaichi 3 (PS2) [170.700]
07 Pokemon Perla (DS) [154.100]
08 PES 6 (PS2) [134.800]
09 DBZ Budokai Tenkaichi 2 (PS2) [133.300]
10 PES 2008 (PS3) [121.500]

Quattro giochi di calcio, due allena-cervello, due Pokemon e due Dragon Ball.
Altri dati su cui riflettere:
Halo 3 [73.700] [754,000 copie in UK ndJeg]
Gears Of War [19.700]
Bioshock [19.200]
Super Mario Galaxy [34.300]
Legend Of Zelda Twilight Princess [22.300]
Per inciso, i cinque titoli sopra elencati, sono fra i primissimi contendenti al titolo di Game of The Year al Game Developer Chice Award (il maggiore premio internazionale dedicato ai videogames, assimilabile al premio Oscar per il cinema).
Ci sarebbero anche altri titoli che ambiscono a tale premio (Mass Effect e God of War 2 su tutti), ma non sono riusciti a vendere più di 10,000 copie, e quindi non ce l'hanno fatta a entrare nelle classifiche di GFK Italia.

Le parole da dire sarebbero tante e tali che non posso che affidarmi allo sfogo anonimo di un utente su un noto forum videoludico italiano.

La classifica è lo specchio nudo e crudo e implacabile della nostra ignoranza clamorosa nel campo dei videogiochi. All'inizio era lammerda, e giocavamo solo a Fifa. Ora che PES PS3 e' lammerda, lo acquistiamo in massa, senza sapere che esiste un autentico gioiello chiamato Fifa08.
Perche'? Perche' in questo campo siamo di un'ignoranza spaventosa. Facciamo schifo. E poi mi si dice che non esiste il mass market? I numeri parlano chiarissimo. Non siamo minimamente in grado di fare scelte di qualità e di premiarle con le vendite. D'altra parte anche gli incassi dei film di Natale non e' che facciano sperare alcunchè di buono anche in quel campo, eh? Come facevano notare poco sopra, al di sotto dei 18 anni, comprano i Pokemon, sopra PES. Basta passare pochi minuti nei negozi o nei grandi magazzini: commessi che non sanno una emerita cippa e sembrano buttati li' per caso, genitori che comprano senza pensare Vg che sono le peggiori conversioni di peggiori film mai creati, cosi' perche' la copertina è "simpatica". La massa in Italia non capisce una mazza di nulla di videogiochi, e non so quando e se ne capirà. Perche'? Perche', ancora una volta, l'informazione che abbiamo dai media sui VG è pressoche' nulla, e quando c'è è quanto meno deviata e associata magari al solito ragazzo che ha ucciso qualcuno imitando il peggiore dei VG. E' chiaro che poi la gente non si fionda a cercare su internet le recensioni dei VG per scegliere quali acquistare. Certo, per fortuna esiste una frangia di appassionati da forum che si informa, che ragiona, che apprezza, che col passaparola ad esempio ha consentito lo sdoganamento di PES ai danni di Fifa alla fine defli anni '90. Ma la massa è leeenta a reagire e ad imparare. Qui dentro in tantissimi abbiamo già spolpato Mario Galaxy, tanti importano GT Prologue e ne apprezzano a bocca aperta gli scenari fotorealistici, altri conoscono i pregi della complessità di Mass Effect, altri ancora ancora oggi decantano le lodi di Ico o di Shadow of the Colossus. Queste, e tante altre, sono tutte esperienze fantastiche, che esalterebbero chiunque potesse accedervi, e sono convinto che moltissimi della "massa" che hanno acquistato invece Cars Motori Ruggenti (con tutto il rispetto, è per fare un esempio) per giocare con i figli e si è fracassato i maroni, sarebbe entusiasta nel giocare a Mario Galaxy. Il problema è che la massa non ha la minima idea che questi gioielli esistono OGGI, ORA, e li possono comprare e divertirsi con roba di qualità, anzichè pescare praticamente a caso dallo scaffale! Ma chissà quanto ci vorrà perche' capisca che esiste un Mario Galaxy, o un Bioshock, che compra un LCD consapevole che quel fantomatico televisore è un gioiello se collegato a una 360 o una PS3, e non vi hanno rifilato una ciofeca dal momento che si vede dimmerda con il segnale analogico dell'antenna.
Senza speranze.
C'è poco da aggiungere. Citando metatestualmente il personaggio di Christian De Sica in Borotalco di Carlo Verdone, "La gente è 'gnurante!".

Riderei, se la cosa non fosse davvero tragica.

Esistono persone, fra i migliori cervelli giovani di questa Italietta gerontocratica, che si prodigano da anni non a inculcare nella gente un minimo di cultura critica dei videogiochi, ma a persino a far loro sapere che esiste tale cultura.

E vedendo la vanità dei nostri sforzi, non posso che dire che forse ci meritiamo dei settantenni al governo che decidono quali giochi possono essere venduti e quali no.

mercoledì 9 gennaio 2008

Il Duro Destino Di Non Chiamarsi CSI



Negli ultimi sette-otto mesi, Italia 1 ha interrotto o spostato drasticamente la programmazione di ben cinque serie in prima visione TV.

Prima è capitato alla quarta stagione di O.C.: vabbé, la serie faceva cagare, però il suo fandom lo aveva.

Poi Prison Break. Serie figherrima, che però sembra essere poco compatibile con la prima serata. Tuttavia ha avuto ascolti molto stabili nella sua fascia notturna. Fintanto che il 23 Novembre Italia 1 ha cancellato la serie esattamente al penultimo episodio. Esatto, mancavano solo 45' per dare un significato ad altri 1035.

Heroes
. Serie che ha stritolato ogni record di ascolti in USA, in Italia stenta. Fa registrare ascolti inferiori al Tenente Colombo. Dicono che sia la programmazione estiva, la cultura supereroistica assente nella penisola, la narrazione continuity-based. Gli ultimi episodi vengono prima dirottati il sabato sera, e dopo tremende proteste degli ascoltatori, Italia 1 ci grazia con una timida terza infra-settimanale.

Non parliamo delle Gilmore Girls: la serie è addirittura interrotta per riprendere solo dopo una Manciata di mesi.

Ieri sera, finito Batti le Bionde con Enrico Papi, mi vedo davanti il bel faccione di Tom Welling. Dopo sei stagioni e mezza, per la prima volta Smallville finisce in seconda serata.
La serie attuale è sicuramente la migliore della storia del telefilm (per la sola semplice presenza di Green Arrow in un arco narrativo), e gli ascolti mostravano una media del 10% di share, mica ciufoli.

Italia 1, la "rete dei giovani", attualmente nel proprio palinsesto ha solo una prima serata con telefilm. Si tratta di due episodi di due serie distinte: due CSI.

Non che in casa Rai le cose vadano meglio: vogliamo parlare di Jericho? O di Supernatural? E non vi dico quanto denaro pubblico è stato speso per ottenere i diritti di queste serie...


Dio benedica Sky.

martedì 8 gennaio 2008

Robin Hood e Alan van per la foresta/ Urca urca tirolero oggi splende il sol!



Ho comprato oggi in edicola il DVD di Adventures of Robin Hood di Curtiz. Nel prossimo post disquisirò sulla sostanza del film, ora vorrei concentrarmi sull'aspetto più impattante del DVD delle Edizioni Master ora in edicola a 9,90€. Il nuovo doppiaggio italiano.

Al di là del fatto che i menù del disco fanno riferimento ai contenuti speciali contenuti nel Disco 2, assente nella confezione che ho comprato (puzzonerìa o dotta citazione monchiailandiana?), il vero cancro è il nuovo doppiaggio italiano.

Innanzitutto è costantemente presente il non poco sgradevole vizio di far dire ai personaggi cose che nell'originale non dicono, e vice versa (mentre nell'originale Guy di Guisborne, il Principe Giovanni e il Vescovo, fantasticano sul metodo per assassinare il Re Riccardo, nel doppiaggio italiano discutono su un fantomatico riscatto pagato da Robin Hood. E' notevole notare come il Re non sia mai stato rapito nel film, e quindi davvero non capiamo a che cosa possa mirare un qualsiasi riscatto), è altresì osceno l'adattamento di alcuni nomi:

Robin of Locksley = "Robin" (e vabbé)

Prince John / King Richard Lionheart = Principe Giovanni / Re Riccardo Cuor di Leone (ordinario, in linea con la tradizione cinematografica e storiografica)

Friar Tuck = Frate Tock (e vabbé, suona di merda ("Tock tock! Chi è? E' frate Tock!") ma è relativamente poco rilevante)

Will Scarlet = Will il Rosso (oltre a suonare abbastanza ridicolo, il nome originale era già stato sdoganato già con il film di Kevin Reynolds del 1991)

Nottingham = "Appington" (?!) (ma... Appington? APPINGTON?? Ma perché diavolo cambiare questo? A che pro cambiare il nome alla foresta più celebre del mondo? Ma poi è anche parte integrante del mito! E' come se in Troy avessero tradotto "Troia" con "Mondovì")

Little John = "Alan" (!!) (questo è talmente oscuro, immotivato e illogico da rasentare il puro genio.)


Non possiamo che ammirare stupefatti la deficienza degli adattatori italiani, allegri di sputtanare felicemente secoli di tradizioni orali, e ottant'anni di pura storia del cinema, pur di riuscire a far sì che Robin e Alan vivessero nella foresta di Appington.

Per fortuna che c'è l'audio inglese e i sottotitoli italiani sono tradotti correttamente.