mercoledì 18 agosto 2010

"I fumetti fanno bene, non come quegli stupidi giochini elettronici..."

Qual è il colmo per un articolo che cerca di smentire la solta caccia alle streghe dei media italiani?
Diventare una caccia alla streghe esso stesso!

Tutto parte da quest'articolo sul sito del Corriere. Ecco, già a definirlo "articolo" mi sento sporco dentro: quell'ammasso di parole è merda a spruzzo, dimostra ignoranza con una violenza e una decisione pari a quelle di un torturatore libico che ti strappa le unghie dei pollici.

Il pensiero che una persona davanti alla tastiera guadagni dei soldi scrivendo tali fesserie, e passi la serate presentandosi "Save, sono Emanuela di Pasqua, tanto piacere! Faccio la giornalista, sa? Sì, lei dove lavora? Ah, al Gazzettino di Casale, pensi, io invece lavoro al Corriere della Sera". Rendetevi conto... lei scrive tali oscenità, e i suoi "sforzi", vengono ricompensati con SOLDI.
Lei si paga le vacanze con quelle stronzate! Tu che invece ti stai vendendo la collezione Nintendo faticosamente accumulata, e stai scrivendo su un blog cosa un filino più ragionate (speriamo).
E poi ci chiediamo da dove nascono i Berlusconi.



Ad ogni modo, il Ciel ha voluto che un tal Antonio Carioti scrivesse quest'altro articolo, sullo stesso sito del Corriere e giusto qualche ora dopo, come per smerdare la sua "collega" pigiatastini. leggete i primi due paragrafi: chiari, informati e veritieri.

Adesso arriva il problema: vedete l'immagine del capitano Picard in testa al post? Ecco, vi sfido a non fare atrettanto dopo aver letto l'ultimo paragrafo:
Ma il rischio non è che i ragazzini si ritrovino in mano albi i cui protagonisti non sono cavalieri senza macchia e senza paura. Semmai c’è da preoccuparsi del fatto che non leggano neppure fumetti e passino tutto il tempo davanti ai videogiochi, nei quali i personaggi (a volte gli stessi dei comics) si riducono a puri automi da combattimento, senza alcuna personalità: dediti a una violenza magari non troppo truce, ma meccanica e ripetitiva, totalmente fine a se stessa. Molto meglio, allora, la sete di vendetta del vecchio Batman.
Uào, salvarsi da Hitler per ritrovarsi nelle mani di Stalin. Combattere la disinformazione, solo per seminarne altra.

Qualcuno può regalare, che sò, la coscienza di scrivere su cose che si conoscono ai giornalisti del Corriere? Grazie.

martedì 17 agosto 2010

Beowulf - Wyrd ne biþ




"Il tuo cavallo cammina nella neve, diretto verso la laguna. La luce della luna si riflette sul manto di neve e crea un pallido candore su ogni superficie. Gli zoccoli non fanno rumore, solo un quasi impercettibile fruscio, come di foglie che cadono. Unfrid ti segue sul suo destriero; è stato l'unico ad avere il coraggio di accompagnarti. La cosa ti ha parecchio sorpreso, dato
che solo due giorni fa, ubriaco, ti attaccò con le sue dure e menzognere parole, sicuramente dettate dall'invidia. Ti rinfacciava una tua bravata, in cui un tuo amico perse la vita; non fu colpa tua, ma di chi accettò la sfida, rispondesti. Riuscisti a rimetterlo a sedere, e sembra aver capito la lezione. Forse ora l'invidia è stata scacciata dall'ammirazione, chi può
saperlo. Fatto sta, ti sta seguendo, carico come un mulo di armature, armi e attrezzi del mestiere. In fondo dev'essere un bravo ragazzo.

Tu sei Beowulf, "orso". Detesti il tuo nome, l'orso è un animale stupido, che farebbe di tutto pur di mangiare; però, è pur sempre il nome che ti hanno dato i tuoi genitori, e di conseguenza ti ci sei acquietato. Sei un principe, ma non di questa terra che calpesti da giorni. Tuo zio è Hygelac, re dei Geati. Forse un giorno tu stesso sarai re, ma in questo momento ciò non ha alcuna importanza. Eri alla corte di tuo zio, in Svezia, quando hai sentito la notizia che un mostro terribile, Grendel, era penetrato nella reggia di un re danese, e aveva compiuto una
vera strage. Qualcuno direbbe che fu cattiva sorte; storie, la sorte non esiste. Tutto deriva dalle nostre azioni. I Danesi sono gentesuperba, e non hanno mandato alcuna richiesta di aiuto. Ciononostante, hai deciso di attraversare i flutti del mare pur di
affrontare questa bestia. Quando sei arrivato, sei stato persino minacciato da una guardia costiera: pensava che foste venuti per attaccar battaglia coi Danesi. Valle a capire, queste persone. Hai sempre odiato i prepotenti, e i prepotenti orgogliosi sono i peggiori di tutti. Sei stato accolto con diffidenza persino dal re, Hrothgar: metteva in dubbio i tuoi propositi, nella stessa stanza che poco tempo prima aveva visto decine di cadaveri, e ancora in quel momento potevi respirare il puzzo di sangue e sudore, sotto la cappa di vino e legna bruciata. Probabilmente ti credeva un esule.

Chi vi ha chiesto di venire qui, ti chiedeva Hrothgar. Nessuno, rispondevi tu. Ovviamente lui e la sua corte non capivano, ma per te il motivo era ovvio e naturale. Un uomo non è giudicato da ciò che è, da come nasce, dalle virtù che in sorte gli sono toccate, ma solo dalle sue imprese. Ma i Danesi sono gente superba, non concepiscono questo tipo di etica.
-Cosa vi fa pensare di poter sconfiggere quel demonio, che ha fatto macello dei miei migliori guerrieri?- vi chiese Hrothgar.
Avevi una voglia pazzesca di rispondere che tu eri più furbo, ma ti mordesti la lingua; invece rispondesti...
"



Questo è l'incipit del mio primo racconto interattivo, che ha partecipato al concorso "I Corti di LGL 2009", l'unico concorso in italia per la narrativa a bivi. L'accoglienza è stata calorosa, e gli ottimi voti sia del pubblico che dei giudici (è stato il racconto con la minor varianza di voti, e uno dei due soli che non abbiano ricevuto insufficienze) gli hanno valso un bel secondo posto (più prossimo a primo che al terzo, ci tengo a dire!).

Purtroppo, in attesa che ritorni il mio computer da scrittura (il Computer Discount ha deciso di andare in ferie PRIMA di ripararmelo, e così le due settimane sono diventate sei, per ora), l'unica versione del racconto disponibile al pubblico attualmente è quella che ha partecipato al concorso, piena di refusi.
Ho inviato una versione corretta, ed è pubblicata nel volume ufficiale del concorso. Inoltre, è prevista un'edizione espansa da pubblicare in un volume fisico acquistabile, allegandola ad un altro mio racconto.

EDIT 24 Dicembre 2010:
Ora finalmente si può scaricare direttamente da me, la versione corretta in formato A4 facilmente stampabile.


(visto la nuova veste grafica del blog? Vi piace?)