Originally written in italian; for now i don't translate it in english, because I hate translating my stuff
[L'ho visto ieri su Sky. Che dire?
Premesso che detesto leggermente Frank Miller (e con i suoi ultimi lavori su Batman, posso dire di odiarlo), ho trovato gradevole questo film.
Ma lo considero al pari di una tech demo; ho passato tutto il tempo a godermi lenti di occhiali bianche che contrastino con la figura in controluce, cravatte che passano da bianche a nere, è davvero un'esperienza prossima all'orgasmo vedere un fumetto prendere vita.
Difatti l film è il trionfo della forma sulla sostanza. Storie quasi banali, nichiliste, prevedibili nella loro continua ricerca del "più sporco, più cattivo, e più irreale".
Nella valanga di attori, mi hanno davvero colpito positivamente Nick Stahl e Benicio Del Toro, un po' bolso m'è sembrato invece Bruce Willis (ma sono dieci anni che è bolso, dall'ultimo Die Hard).
Certo, lo ritengo su un altro pianeta (in avanti) rispetto a Pulp Fiction, o (indietro), rispetto a Slevin: Patto Criminale. Finalmente un noir dove perlomeno le storie e i messaggi CI SONO. Non sono il massimo, ma è innegabile che ci siano e che siano belli prepotenti. E non c'è bisogno di mostrare un citazionismo inutile. Non è una telecamera in mezzo al niente. E' in mezzo al "non tantissimo", ma quello che c'è, è onesto.
Certo, non ci fosse quella tipo di fotografia, questo film sarebbe solo uno dei tanti, ma non ha senso ragionare su quello che non è.]
1 commento:
Sì, sì, proprio un film onesto Sin City, spero di aver frainteso il paragone con Pulp Fiction e per il resto un'ottima analisi Jeg.
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